La riduzione del seno è uno degli interventi di chirurgia estetica che comporta il maggior numero di cicatrici non nascoste. Le cicatrici in generale si formano quando il derma papillare è stato inciso. Danni molto superficiali alla pelle non comporta la formazione di esiti cicatriziali. Quando il seno si presenta troppo sviluppato, il chirurgo è chiamato a rimodellare il volume e la forma della mammella rimuovendo il tessuto mammario e cutaneo in eccesso. Quando il volume del seno è marcato, l’elasticità della pelle non è buona e quindi la riduzione del tessuto mammario (contenuto) dovrà essere accompagnato da una escissione della pelle per “calzare” il profilo mammario desiderato. La riduzione cutanea segue un programma di incisioni che possono variare in funzione del grado d’ipertrofia mammaria.
Nel grafico viene mostrato l’esito cicatriziale della tecnica a T rovesciata che prevede una cicatrice orizzontale lungo la piega sottomammaria, una verticale dall’areola alla piega sottomammaria e una attorno all’areola.
Ma come sono le cicatrici?
Il chirurgo estetico attua incisioni lineari e avvicina i lembi suturando gli stessi per piani in maniera tale da ridurre la trazione e quindi mettere le basi per una buona cicatrizzazione. La gradevolezza estetica delle cicatrici non dipendono esclusivamente dalla tecnica chirurgica e di sutura. La paziente ha una specifica capacità di cicatrizzazione e il comportamento non adeguato post operatorio può causare la formazione di una cicatrice ipertrofica.
In linea generale la qualità della cicatrice della mastoplastica riduttiva è auspicabilmente buona. Sottile, non rilevata e con una colorazione perlacea.